La Vinci sportiva e gli anniversari del 2023: ciclismo, motociclismo e calcio, senza dimenticare il podismo

La Vinci sportiva e gli anniversari del 2023: ciclismo, motociclismo e calcio, senza dimenticare il podismoVinci, 1960. La volata finale al Gran Premio Pastificio Lensi

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Il 2023 ci regala importanti e – scusate l’enfasi – indimenticabili anniversari, tondi tondi, per la Vinci sportiva (chi di dovere ne tenga conto per la prossima programmazione estiva degli eventi).

Sono cento anni esatti dalla prima corsa ciclistica della Fiera, quella gara che nel secondo dopoguerra è diventata il Gran Premio Città di Vinci. La prima competizione ufficiale finora documentata si è svolta esattamente il 1° agosto 1923 per merito di uno sportivo ante litteram, come il conte Giulio Masetti, che non s’interessava soltanto di corse automobilistiche, ma anche di ciclismo.
Per la Fiera di quell’anno mise in palio un vero e proprio trofeo, che poi sarebbe passato di mano tra i vincitori delle successive edizioni. Se abbiamo la traccia di quella prima competizione ufficiale denominata “Coppa Masetti” è grazie alla comunicazione del 16 luglio 1923 con la quale il Comitato Pro-Fiera scrive al conte Giulio Masetti (1894- 1926) che “in adunanza venne reso noto come S.V. metta a disposizione una Coppa per una corsa ciclistica da effettuarsi nel giorno del Fierino (1° agosto)”.
Nel frattempo si richiede “di indicare le modalità che devono essere eseguite per la consegna della medesima alla società vincente”.
L’1 agosto 1923, giorno della corsa, abbiamo la ricevuta di consegna del Trofeo all’organizzazione, per il tramite dell’agente Carlo Ciappi, con la quale i componenti del Comitato “ringraziano sentitamente del magnifico dono inviato che sta a dimostrare la bontà di animo di V.S. e il bene che Ella nutre per il nostro Paese”.
Vincitrice della prima edizione del Trofeo Masetti è la Polisportiva San Marco di Pistoia, come si deduce dalla ricevuta di riconsegna del trofeo al rappresentante dell’organizzazione vinciana del 1924.

Altri anniversari che meritano un ricordo
Nel 1963, in altre parole 60 anni fa, una leggenda del motociclismo mondiale e, soprattutto, italiano, Giacomo Agostini, ha partecipato e vinto a Vinci, nella sua categoria, classe 175cc Sport, in sella a una Moto Morini, la mitica Vinci-San Baronto, corsa rinata nel 1960, per alcuni anni prova di Campionato Italiano della Montagna. Ai piedi del Montalbano sono convenuti, in quel periodo, tutti i migliori piloti italiani per la soddisfazione degli sportivi e la curiosità di tante persone.

Nel 1973, in altre parole 50 anni fa, si è svolto il mitico spareggio calcistico tra il Vinci Calcio e la Cerretese che finivano il loro campionato appaiati in testa alla classifica. La partita si è tenuta allo stadio comunale di Signa, in una “singolar tenzone” insaporita dall’atavico campanilismo tra i due paesi, che la dominante fiorentina ha forzatamente unito in un’unica circoscrizione amministrativa, dal XV al XIX secolo, apparsa sempre stretta a entrambi.
Vince il Vinci Calcio, con il tripudio dei vinciani e il memorabile scampanio all’unisono del campano civico e delle campane ecclesiastiche, un vero compromesso storico nel segno dello sport, per mano di due super tifosi, il sindaco Allegri e il proposto Fulignati.
Sappiamo, a tale proposito, che si è già costituito un piccolo comitato per organizzare un revival, con i giocatori delle due squadre e i tifosi vinciani, di ieri e di oggi.

Non dobbiamo però dimenticare che nell’anno appena trascorso ricorreva il novantesimo della prima corsa podistica stracittadina, di cui si conservi almeno memoria negli archivi comunali, svoltasi in occasione della Fiera di Luglio del 1932, esattamente il 27 del mese, su di un percorso di 1500 metri, partecipazione libera purché presentati da un’istituzione o associazione, con una tassa di iscrizione di 2 lire da effettuarsi entro una mezz’ora prima della partenza; obbligatoria “una divisa appropriata”; il tempo massimo di arrivo pari a 2 minuti dopo il primo arrivato.
I premi consistevano per i primi tre in medaglie, secondo l’ordine di arrivo in vermeil [una varietà di argento dorato, ndr], argento e bronzo patinati, diploma per il quarto e quinto. C’era anche il premio per la migliore squadra con una graduatoria a punti.
Sappiamo che parteciparono 34 società, ben ordinate dalla supervisione dei Dopolavoro fascisti: tra queste spiccano il Giglio Rosso di Firenze e la Mens Sana di Siena, due squadre di Empoli, una di Cerreto Guidi, e il quartetto Larciano-San Rocco-Cecina di Larciano-Castelmartini (quattro squadre per un comune!); tra le frazioni vinciane presenti Vitolini e, ultimo iscritto, il Circolo di Toiano.

La storia locale ci riconsegna l’immagine di una Vinci, inaspettatamente sportiva, per i tempi e le discipline praticate, in alcuni casi, come per il movimento podistico, vedi l’Atletica Vinci, una vera e propria tradizione mantenuta fino ai giorni nostri.