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In scia allo sport. L’esistenza della soviglianese Roberta Vezzosi è connessa all’attività fisica, intesa pure quale materia scolastica, poiché l’educazione è peculiare nel suo comportamento di tutti i giorni.
Iniziò lanciando sia il disco che il giavellotto dalle pedane del ‘Carlo Castellani’ di Empoli. Lì, su corsie allora agibili, sbocciò il talento di un’amica e cugina: l’ostacolista Lorella Mancini, altra nativa della ‘Piccola Siviglia’ – come è definita dai paesani inclini a scherzare -, arrivata in nazionale maggiore.
Invece Roberta ha raggiunto il vertice con abiti diversi.
Indossi una ‘divisa’ come starter di atletica leggera in meeting prestigiosi?
“Indosso una divisa, della quale dire che ne sono orgogliosa è dir poco, che cerco di meritare giorno dopo giorno, gara dopo gara, sia sotto il sole che sotto l’acqua, a volte anche grandine, da quarant’anni ad oggi.
La divisa, comunque, si indossa ugualmente anche nelle gare minori, perché identifica, nel bene e nel male: come l’atleta ha la sua ‘divisa’ così il giudice di gara”.
Gare maschili e femminili sui 100 metri hanno lo stesso copione ai blocchi di partenza?
Sì, più che in maschili e femminili la diversità emerge in gare di velocità e di mezzofondo e fondo.
Anche gli olimpionici Marcell Jacobs e Filippo Tortu hanno atteso il tuo ‘sparo’?
“Ad onor del vero, al momento, solo Tortu. Ho comunque potuto ammirare la tenacia di Jacobs in gare di qualche anno fa, prima ancora che iniziasse la sua grande ascesa”.
L’esordio non si dimentica: il tuo dito indice era emozionato?
“Sì certo, nella prima gara nazionale, l’emozione è stata tanta… come si dice ‘la prima volta non si scorda mai’! Comunque ogni volta che salgo sullo ‘sgabello’ è sempre, in qualche misura, una nuova prova, un rimettersi in discussione… come l’atleta cerca la sua migliore prestazione, così il giudice cerca la sua che, nel mio caso come giudice di partenza, non è altro che garantire una partenza giusta ed equa per tutti i concorrenti; a questo proposito il Regolamento Tecnico Internazionale della World Athletics è molto chiaro!”.
Perché scatta la squalifica, al via, d’un concorrente delle prove veloci?
“Di solito si parla di ‘falsa partenza’. La regola di riferimento dice che un atleta, dopo aver assunto la completa e finale posizione di partenza, non potrà iniziare la sua partenza fino a quando non viene sparato il colpo di pistola. Se inizia in anticipo la sua partenza sarà appunto una falsa partenza”.
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“Non saremo mai troppe”.