«Il mondo» di Luciana Stefani, un’altra opera prima ai Giovedì Letterari

«Il mondo» di Luciana Stefani, un’altra opera prima ai Giovedì Letterari

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Ancora un’opera prima ospite dei Giovedì Letterari al ConVintoo di Piazza Guazzesi a Vinci.
Parliamo dell’incontro con Luciana Stefani (1961) dello scorso 2 marzo, con “Il mondo attraverso i miei occhi” (Porto Seguro Editore, dicembre 2022), con il quale la scrittrice ha presentato il proprio diario interiore, scritto durante un percorso di meditazione, alla ricerca di se stessa.

Il prosimetro è il genere prescelto, brevi racconti alternati a poesie. «Oggi sono felice – ha tenuto a precisare l’autrice –. Scrivo perché amo scrivere, mi chiedo cosa succederà di questi racconti? Non lo so, intanto scrivo e imparo ad amarmi ogni giorni di più».
Non v’è dubbio che le cicatrici lasciate da un’infanzia non felice, di una persona non compresa «che da bambina vedeva demoni, i morti e doveva stare zitta, perché nessuno la credeva», di cui parla ampiamente nel libro, sono un segno indelebile e, pure, una mappa per fornire una guida, un aiuto per altri, che magari si possono trovare in condizioni simili, per uscire dal tunnel della paura, del non sapersi accettare, del non essere compresi e, magari, sentirsi traditi dalla persona più vicina.

L’autrice ne è uscita, come ha spiegato al pubblico, attraverso la pratica del Theta Healing. Si tratta di un’antica tecnica di guarigione olistica, riportata oggi in auge dall’americana Vianna Stibal, che ruota attorno al cervello, al DNA e alla spiritualità, sfruttando la naturale abilità di guarire usando le onde cerebrali di tipo theta, uno stato di rilassamento profondo della mente che permette di agire immediatamente sulla realtà interiore delle persone, cambiando quelle convinzioni e quei sistemi di credenze che ne condizionano fortemente l’esistenza, limitandone la serenità.
L’autrice, però, non intende né impone o insegna metodi; racconta in poesia e prosa le tappe della sua vita, alla luce della maturità e consapevolezza raggiunte.
Come sottolinea nella quarta di copertina: “Ho messo la mia vita in poesie e racconti, perché vorrei far capire che possiamo cambiare la nostra vita guardandoci dentro e cercare sempre di trovare la parte migliore di noi”.

Ci riesce grazie anche a un linguaggio molto semplice, diretto, emozionale. La scrittura quindi diventa una terapia dell’anima e un luogo d’incontro con gli altri, con i lettori. «È veramente difficile – come ha fatto notare una signora del pubblico – non trovare in queste pagine, prima o dopo, un pezzettino della nostra storia, del nostro passato e magari aiutarci ad accettare il futuro».
La lettrice-spettatrice ha fatto, forse inconsapevolmente, la recensione più bella al libro presentato.

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