Un metro e mezzo

Un metro e mezzo

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Cosa significa conquistare uno scudetto? Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura?
Domande sciolte, libere, anarchiche, senza alcun contatto apparente. Eppure sono opposte. Per un semplice motivo: il tricolore dello sport, in particolare nel campionato di calcio, affonda nei sentimenti di chi lo vince. Restringere il cerchio al condottiero dalla panchina non è giusto nei confronti di quella marea di tifosi che si ritiene indispensabile al successo.
Come l’organico dei giocatori e i copiosi membri dello staff a bordo campo.

Invece le percezioni del nano sono rivelate dalle battute della gente. Persino Fabrizio De André pare incline alla vendetta, quasi la giustifica, anche se l’arrivo della morte cancella ogni speranza di redenzione per il piccolo uomo-giudice. Chissà se il controverso autore di “Bocca di rosa” è tra gli interpreti preferiti dall’attuale tecnico del Napoli. Potrebbe affermarlo chi lo conosce a menadito, inclusi i gusti musicali.

Chissà se avrà mai ascoltato “Inverno”, ambientata da Faber al cimitero di Genova: “sale la nebbia sui prati bianchi, come un cipresso nei camposanti. Quel campanile, che non sembra vero, segna il confine fra la terra e il cielo“?
Forse il mister cambierebbe lo stadio di Udine, dove lo aspettano i fuochi d’artificio, con una realtà triste per chi la crede tale. Una distesa nevosa infinita, il piacere del silenzio, la vicinanza delle persone scomparse. Cederebbe la scena del trionfo ai suoi ragazzi, artefici di una cavalcata inimmaginabile un anno fa. Sarebbe bello se Luciano ritrovasse gli affetti, le pacche sulle spalle di chi lo ha amato nel profondo. «Hai rischiato di far tardi, vecchietto!»
Sorriderebbe a simile constatazione, gli cadrebbe una lacrima. Alle tante etichette, i dispensatori di verità gli hanno aggiunto quella di permaloso. Siamo proprio certi che mister Spalletti non accetti una frase pesante detta in faccia?
Non accadrà, perché il coraggio è un bene raro tuttavia, quando apostrofa un giornalista in sala stampa, chiedendo se ha intenzione di diventare allenatore, cosa succederebbe se il cronista replicasse, senza abbassare lo sguardo: «Sì, però non verrei a scuola da te».
Ciascuna ipotesi resta valida, ma potrebbe pure invitarlo a cena. Ha un fegato collaudato.

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