Vinci, città dei poeti. Torna il 18 marzo la grande veglia dedicata alla poesia

Vinci, città dei poeti. Torna il 18 marzo la grande veglia dedicata alla poesia

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Ogni luogo s’identifica con una peculiarità che lo distingue dagli altri. E molti, di quella caratteristica, hanno fatto la propria immagine.
Se Vinci è famosa per avere dato i natali a Leonardo, per ospitare la grande festa estiva del fantasy, si è scoperta un’altra anima, con radici antichissime e qualificanti. Da qualche anno, Vinci ha ritrovato il suo teatro popolare, altrimenti definito “povero”, incentrato sulla poesia, anche estemporanea, quello che in alcune località è diventato addirittura evento nazionale (per esempio, Monticchiello) o motivo di rassegna internazionale (Santarcangelo di Romagna con il Festival dei Teatri o Ribolla per gli improvvisatori).

Da undici anni, a Vinci, si svolge la Veglia dei Poeti, una manifestazione popolare e per ogni età, in cui i vinciani e i loro amici raccontano la loro città e traducono l’attualità in versi.
Se nella prima edizione del 21 marzo 2013 i poeti erano soltanto sei, in questi dieci anni il loro numero è cresciuto in modo esponenziale. Si sono presentati ben oltre sessanta autori con radici vinciane e/o vinciaresi. La Veglia è diventata un evento, ormai storicizzato, del calendario vinciano e un punto di riferimento per altre collaterali manifestazioni.

Si comincia con i Dialoghi sulla Poesia, dedicati a un autore di livello nazionale (quest’anno rinviato in estate), da alcuni anni, a Paesi & Affetti: in altre parole una rassegna dedicata a quella corrente letteraria denominata paesologia, termine coniato da un grande autore contemporaneo, Franco Arminio (quest’anno prevista per venerdì 17 marzo).
Non sono neppure mancati spettacoli in poesia, come “L’Infinito di Leonardo” nel 2019, realizzati e prodotti in loco. Senza dimenticare quell’evento collaterale, autonomo, la Befanata dei Poeti, antica tradizione del paese, che è rinata ed è stata riconosciuta addirittura patrimonio nazionale dall’Istituto di cultura popolare italiana.

La Veglia dei Poeti di Vinci è un evento che forse merita più attenzione per le connesse implicazioni sociali e culturali (probabilmente è stata riservata più dall’esterno da chi vive nel territorio).
Non è banale, tanto meno scontato, che decine di persone ogni anno affrontino il proprio timore e si espongano su di un palco a parlare dei propri sentimenti, emozioni e storie. Senza quest’occasione, quanti magari avrebbero tenuto nascosto i propri pensieri, chiusi in qualche cassetto, e quanti non avrebbero scoperto una propria naturale vocazione? E tutto questo riabilitando quel linguaggio poetico, universalmente considerato la voce dei popoli, nei decenni scorsi in Italia spesso bistrattato, fino al punto che qualcuno ha detto e scritto che la “poesia è morta”.
A Vinci, invece, è tornata in piena auge, sta rivitalizzando gli animi e soprattutto tiene un sistema di comunità. Le antologie poetiche delle varie edizioni della Veglia sono una sorta di almanacco del tempo che passa, con i personaggi, gli eventi e le emozioni della gente di Vinci, il cui valore è destinato a crescere nel tempo, come il vino buono: una vera rarità per una comunità.
Senza dimenticare il lavoro svolto, a livello associativo, negli anni 2010-2013 quando è stata ricostruita la storia del paese, dal 1843 al 1942, attraverso le voci dei poeti della città, oltre quaranta, da quelli accademici a quelli di convenzione o diletto (sacerdoti, medici, contadini, sindaco e tanti altri), permettendo di studiare per la prima volta, a livello sistematico, il ruolo avuto dalla poesia estemporanea sul Montalbano. Il Catalogo dell’Archivio dei Poeti, edito nel 2013, rappresenta una pietra miliare per chi vuol conoscere l’anima della città e il sentimento di chi l’ha vissuta e la vive, costituendo l’evento prodromico da cui è scaturito il resto.

Torniamo però alla Veglia
Gli organizzatori tengono sempre a precisare che non è un premio o concorso di poesia, bensì un reading pubblico, previsto quest’anno per sabato 18 marzo 2023 dalle 21 al Teatro della Misericordia.
Le liriche o brani musicali possono essere lette o cantante dall’autore, da un loro amico delegato, da un attore/attrice messo a disposizione dall’organizzazione. La partecipazione è libera.
È riciesto esclusivamente di dichiarare, nel momento dell’adesione, un motivo di appartenenza alla comunità di Vinci e del Montalbano, attuale o passato (per esempio, come luogo di nascita, di residenza, anche temporanea, di lavoro, di affetto e di amicizia, di associazione e di condivisione di valori) e, per chi vuole, un contributo alle spese della manifestazione (per la realizzazione del libretto di sala che contiene il programma e le opere presentate).
Il tema è sostanzialmente libero. Ogni anno la Veglia è comunque dedicata a un argomento che è dato anche come suggerimento ai partecipanti, che serve per organizzare i vari momenti e coordinare gli ospiti della serata.
Il tema di questa edizione è “L’ANNUNCIO. Nel tempo i poeti sono stati arcangeli, profeti, indovini, vati e, talvolta, anche cassandre. Che cosa hanno da annunciare i poeti per il Capodanno Toscano del 2023?“.
Il motivo è presto detto: il 21 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Poesia e il 25 marzo il Capodanno Toscano e anche Vinciano (quest’anno ricorrono trecento anni dalla costituzione da parte del Popolo di Vinci del patronato della SS. Annunziata).
Il termine ultimo per proporre la candidatura ed essere così presenti sul palco è il 4 marzo 2023. Le opere che s’intendono rappresentare possono essere spedite via email (salvo consegna a mano presso l’Ufficio Turistico di Vinci) fino a tre poesie (per un totale massimo di novanta versi), possibilmente in formato Word, oppure il testo della canzone e/o canzoni che si vogliono presentare mandando, se possibile, un audio musicale, con un breve curriculum giustificativo dei rapporti che legano l’autore alla comunità di Vinci e del Montalbano.
Si prega di allegare oltre alle proprie generalità, l’indirizzo e il recapito telefonico e un indirizzo email per essere contattati per le vie brevi e di comunicare la volontà di leggere o cantare il proprio brano, di delegare altrimenti un amico o conoscente a farlo, oppure rimettendosi all’organizzazione. Per chi vuole dare un contributo o fare un’oblazione si prega inviare un bonifico con la causale “oblazione festa della poesia 2023” oppure in contante durante la serata.
Una volta raccolte tutte quante le opere partecipanti, l’organizzazione si riserva di selezionare i testi e i brani da presentare e leggere, in considerazione anche del numero finale dei partecipanti e del tempo proporzionalmente a disposizione, e dell’argomento trattato. Tutti i partecipanti saranno quindi contattati prima della serata per gli opportuni accordi. Saranno lette e presentate sul palco esclusivamente le opere degli autori presenti alla Veglia. L’indirizzo a cui inviare opere e materiali: vincinelcuore@liominiboni.it oppure vincinelcuore@gmail.com.

Che la festa, dunque, incominci. Attendiamo di sapere cosa hanno da annunciare i poeti per il nostro domani. Siamo certi che sono parole e pensieri di pace e di serenità, ma per saperlo occorre andare a vedere e ad ascoltare la prossima Veglia quando, da dieci anni ormai, i vinciani raccontano la storia quotidiana della loro città